Il Premio AIC

Autori della fotografia che premiano autori della fotografia: il Premio AIC

Di premi, nel cinema, ce ne sono tanti, da quelli più conosciuti come gli Oscar, la Palma, il Leone, il David, i Nastri, alle tante onorificenze attribuite dai numerosi festival in giro per il mondo… Quando però il premio è pensato ed assegnato dai tuoi colleghi diretti, da quelli cioè che fanno il tuo stesso lavoro e ne condividono quindi tutte le condizioni, ecco che il riconoscimento acquista un sapore particolare, quello della stima di chi ti sta intorno.

L’AIC, Associazione Italiana Autori della Fotografia Cinematografica, ha assegnato nel giugno scorso il premio che porta il suo nome, quello della celebre associazione dei “maestri della luce” del cinema italiano.

Due le categorie per le quali i soci hanno espresso il loro voto: la prima è per la Migliore Cinematografia di opere destinate alle sale cinematografiche, ed è stato attribuito ex aequo a Enrico Lucidi per “Baarìa” di G. Tornatore e a Maurizio Calvesi per “Mine vaganti” di F. Ozpetek.

Per quanto riguarda la Migliore Cinematografia di film-fiction con destinazione televisiva, il premio è invece andato a Adolfo Bartoli per “Un caso di coscienza 4″.

Inoltre, il consiglio direttivo dell’AIC ha attribuito il premio alla carriera ad un grande autore, Giuseppe Rotunno, che ha firmato opere come Le notti bianche, La grande guerra, Rocco e i suoi fratelli, Il gattopardo, Fellini Satyricon, La città delle donne, Amarcord, Roma, Casanova, All That Jazz, E la nave va, solo per citarne alcune. “Mi fa molto piacere questo premio perché è anche un’occasione per stare insieme” ha chiosato lo stesso Rotunno, commentando il riconoscimento.

“Mi è sembrato bello e doveroso durante la mia presidenza – ha commentato Alessio Gelsini Torresi, presidente AIC – dare il via ad un premio alla fotografia cinematografica dove il valore dell’opera dell’autore della fotografia non fosse legato al successo commerciale o all’esposizione mediatica del film e dove il giudizio fosse strettamente riservato a chi, più di chiunque altro, sa riconoscere la bellezza di una scelta fotografica e quanto questa possa contribuire in maniera decisiva alla piena riuscita dell’intera opera filmica”.

Nella foto in alto Marcello Mastroianni e Maria Schell nel film “Le notti bianche” fotografato da Giuseppe Rotunno