Lavorare dopo i corsi SHOT: intervista a R. Berni

Roberto Berni al lavoro

Roberto è uno dei tecnici di D-Vision, il rental in cui si svolgono i corsi di SHOT. Da poco aggregato alla squadra di professionisti che compone la struttura dell’azienda, è un ex di SHOT.
La sua storia è un efficace esempio di come ci si possa inserire all’interno di un mondo particolare come quello del cinema.

Come sei entrato in contatto con SHOT?

Conoscevo già Stefano Di Leo – uno dei trainer di SHOT. Era docente di un corso regionale: alla fine di quel corso avevo voglia di approfondire la materia. Ne ho parlato con lui e mi ha consigliato di frequentare uno dei corsi organizzati da SHOT, essendo più professionalizzanti di altri e che bene si adattavano alla preparazione di base che già avevo. Alla partenza del successivo workshop dedicato alla Red, mi hanno ricontattato e lì è iniziata la mia avventura. 
Mi sono trovato bene: a livello di docenza, oltre alla teoria e alla tecnica fotografica di Alessandro e Stefano c’è anche molta competenza tecnologica di primo livello. Ad esempio nel corso Red viene coinvolto Andrea Belletti che è uno dei tecnici più esperti qui in Italia.
Il workshop Red mi è piaciuto, e quindi ho deciso di seguire anche il corso di ripresa professionale Shooting. Ho incontrato un bel gruppo, con gente che già lavorava nel settore o che comunque poi ha cominciato ad andare sui set.

Cosa è successo alla fine del corso di SHOT?

Prima ho fatto Color (workshop di postproduzione e color correction ndr), poi c’era il periodo di stage qui in D-Vision, durante il quale mi sono fatto avanti con i responsabili del rental e gli ho proposto di venire volontariamente per più tempo. Il caso ha voluto che qualche tempo dopo si sia liberato un posto…

Bello!

Mi sento fortunato perché questo è un lavoro che mi piace, in un posto che mi piace e che mi permette di essere sempre aggiornato su tutte le novità tecnologiche del settore. È una crescita continua a livello formativo, e in più – da non sottovalutare assolutamente – sei pagato. I ritmi sono serrati, ma se sei sveglio riesci a carpire molti aspetti tecnici, l’uso di alcuni strumenti specifici, i trucchi del mestiere… una bella fortuna!

Come si svolge la tua giornata?

Arrivo di buon’ora, alle 8 e mezza: all’inizio mi occupavo solo del magazzino, gestendo il carico e lo scarico delle produzioni che prendono il materiale digital. Piano piano sono subentrate anche altre responsabilità, come ad esempio collaborare alla messa a punto del sistema di gestione degli ordini e del sito, iniziare a seguire qualche preventivo per alcuni clienti, contattare alcuni fornitori, collaborare alla fase dei digital camera test accogliendo, per quanto possibile, tutte le richieste del DoP in questa delicata fase…

Scusa, ma quanto è che lavori qui?

Da giugno. (ride) In effetti stiamo andando bene, e cerco sempre di apprendere le novità dai miei colleghi più esperti che, anche loro, cercano di migliorare costantemente le loro competenze: in questo settore è importantissimo non fermarsi mai e aggiornarsi continuamente. Qui puoi imparare da tutti. E da tutto, vista la tecnologia a disposizione.

Ci dai un bilancio dei corsi di SHOT?

I corsi di SHOT non sono fra quelli più economici in giro, ma sinceramente valgono tutti i soldi spesi. Sono corsi professionalizzanti, ti danno la necessaria preparazione e poi – vista l’opportunità degli stage in azienda – devi essere sveglio, rubare con gli occhi e con le orecchie, fare domande, perché trovare lavoro nel mondo del cinema, per una serie di motivi, non è per niente facile. 
Devi cercare di apprendere tutto e anche di più: teoria, tecnica, tecnologia, ma soprattutto modo di fare, il come si sta su un set, come ci si comporta, il “to behave well” degli inglesi. Durante i corsi di SHOT, infatti, ti insegnano anche questo, ovvero come muoverti sul set, come conquistare la fiducia di chi ti vede all’opera per la prima volta, come interagire con i componenti del tuo reparto e degli altri, come cercare di prevenire le richieste del tuo caporeparto, dalla cura delle attrezzature al rapporto con gli altri professionisti; e ti assicuro che è un aspetto davvero molto importante.
Io ho fatto anche corsi presso altre scuole, anche corsi regionali e devo dire che non c’è confronto. Gli altri non hanno i mezzi e le strutture adeguate: fai la teoria, e poi? Non hai una macchina da presa, non hai le luci, non hai quasi niente. La teoria è bella e utile, per carità, ma poi vivi male se non la metti in pratica, soprattutto in questo settore! 
All’inizio della carriera nel reparto fotografia ti capita di andare a fare l’aiuto e quindi devi essere pronto al lavoro di manovalanza: non ti vengono chieste competenze in ambito artistico… devi saper settare la macchina, operare velocemente sui menu perché sul set non c’è un secondo da perdere: e se non hai avuto le macchine sotto le mani durante le lezioni, come fai? SHOT ha la fortuna di collaborare con D-Vision, che mette a disposizione il suo parco macchine, che è veramente all’avanguardia.